Carriera Iniziale Nato a Roma il 23 luglio 1987, Alessio Cerci ha iniziato la sua carriera calcistica nelle giovanili della Roma, dove ha messo in mostra il suo talento fin dai primi anni. Nonostante il suo promettente avvio, Cerci ha faticato a trovare spazio nella prima squadra e, dopo un periodo di prestiti tra Pisa […]
Nato a Roma il 23 luglio 1987, Alessio Cerci ha iniziato la sua carriera calcistica nelle giovanili della Roma, dove ha messo in mostra il suo talento fin dai primi anni. Nonostante il suo promettente avvio, Cerci ha faticato a trovare spazio nella prima squadra e, dopo un periodo di prestiti tra Pisa e la Fiorentina, ha intrapreso un percorso che lo avrebbe portato a diventare uno dei giocatori più riconoscibili del calcio italiano.
Nel 2012, una svolta significativa nella sua carriera si è verificata quando è passato al Torino. Qui, Cerci ha trovato finalmente un ambiente in cui esprimere appieno il suo potenziale. Sotto la guida dell’allenatore Giampiero Ventura, ha sviluppato le sue abilità da esterno d’attacco, diventando una delle stelle della squadra granata.
La stagione 2013-2014 si è rivelata cruciale per Cerci, che ha raggiunto l’apice della sua carriera. Con 13 gol e 10 assist in campionato, ha contribuito in modo decisivo al sesto posto del Torino in Serie A, garantendo alla squadra un posto in Europa dopo più di un decennio. La sua prestazione straordinaria gli è valsa il premio di miglior giocatore del Torino e ha attirato l’attenzione di grandi club, portandolo a essere convocato nella Nazionale italiana per il Mondiale 2014 in Brasile.
Uno dei momenti più iconici della sua carriera è stato il gol segnato contro l’Inter nel derby della Mole, un segnale della sua crescita e della sua importanza per il Torino. Questo gol non solo ha esaltato i tifosi granata, ma ha anche dimostrato il suo valore come giocatore chiave in partite ad alta pressione.
Dopo il successo al Torino, Cerci ha firmato per l’Atlético Madrid nel 2014, un trasferimento che prometteva di catapultarlo nell’elite del calcio europeo. Tuttavia, la sua avventura spagnola non è andata come previsto; nonostante le aspettative, ha faticato a trovare spazio nella squadra, che all’epoca era guidata da Diego Simeone. Dopo un breve prestito al Milan, Cerci ha fatto ritorno in Italia, dove ha continuato a giocare con squadre come il Bologna e il Parma.
Dopo diverse esperienze in club italiani, Cerci ha deciso di tornare al Torino nel 2018, cercando di riaccendere la sua carriera in un ambiente a lui familiare. Anche se non ha più raggiunto i picchi delle sue migliori stagioni, il ritorno ha rappresentato un momento di nostalgia per i tifosi e un tentativo di riconnettersi con le sue radici calcistiche.
Alessio Cerci è amato dai tifosi non solo per le sue abilità tecniche e le sue giocate spettacolari, ma anche per il suo carattere e la sua personalità sul campo. La sua passione e il suo impegno sono stati evidenti in ogni partita, guadagnandosi così il rispetto e l’affetto della tifoseria.
La sua storia è quella di un calciatore che ha affrontato alti e bassi, ma che ha sempre mantenuto una forte connessione con la sua città e la sua squadra. Il suo stile di gioco, caratterizzato da velocità e dribbling, ha ispirato molti giovani calciatori e ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi del Torino.
In sintesi, Alessio Cerci rappresenta un esempio di resilienza e determinazione nel mondo del calcio. Dalla sua carriera iniziale nella Roma fino ai trionfi con il Torino, la sua storia è una testimonianza del potere del talento e della perseveranza. Nonostante le sfide affrontate, Cerci rimane una figura amata e rispettata, il cui impatto va oltre il campo di gioco, incarnando lo spirito e la passione del calcio italiano.